Questo libro esplora la storia del figliol prodigo, parte di un trittico di parabole il cui tema è l’incontenibile gioia del Padre nell’incontrare gli uomini, generati dal suo amore, che erano perduti a causa del peccato e per i quali non vi era più speranza.
L’autore si avvale di una lunga esperienza accumulata negli anni in cui ha più volte spiegato questa parabola a studenti e credenti e collega molti spunti di riflessione al dipinto dell’artista fiammingo Rembrandt. Il libro passa in rassegna i tre personaggi principali, il padre e i due figli, esplorando le pieghe dei loro discorsi e delle loro azioni: le tre figure diventano paradigmi della nostra statura spirituale e forniscono numerosi spunti di riflessione.
La parabola insegna inoltre che non ci devono essere dei punti d’arrivo. Ogni qualvolta pensi di aver raggiunto la meta, quello non è altro invece che l’ennesimo punto di partenza. Per questo la vita del cristiano non può avere obiettivi terreni finali e, se vogliamo fissarne, saranno semplicemente delle tappe: ciascuna rappresenterà l’inizio di un percorso successivo.
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