LA CULTURA DELL'ONORE
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“Probabilmente abbiamo concluso alcune preghiere con la citazione del Padre Nostro: “poiché tuo è il regno, la potenza e l’onore”, a volte scambiando la parola “onore” con “gloria”.
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“Probabilmente abbiamo concluso alcune preghiere con la citazione del Padre Nostro: “poiché tuo è il regno, la potenza e l’onore”, a volte scambiando la parola “onore” con “gloria”.
“Probabilmente abbiamo concluso alcune preghiere con la citazione del Padre Nostro: “poiché tuo è il regno, la potenza e l’onore”, a volte scambiando la parola “onore” con “gloria”.
Ma desidero rivolgerti una domanda: cos’è veramente ‘onore’?
È solo una forma di rispetto, da intensificare al massimo quando la riferiamo a Dio, ovvero la massima Autorità che possiamo immaginare?
È qualcosa che l’umano deve al divino, per definizione stessa di divino in rapporto all’umano?
Oppure c’è molto di più? Qualcosa che va ben oltre un astratto concetto teologico e che, al contrario, è in grado di influenzare quotidianamente la nostra vita di relazione?
Nel tentativo di dare una risposta a queste domande, scopriremo che l’onore pervade tutta la Scrittura, dall’Antico al Nuovo Testamento, e che assume un’importanza capitale nelle relazioni interpersonali, definendo un chiaro fondamento di ciò che io chiamo ‘la cultura del Regno di Dio’. L’onore nasce dal cuore del Re e del Re diffonde il suo carattere, stabilendo una vera e propria cultura.
Ancor prima di essere una richiesta all’umano, l’onore è un dono da ricevere, un dono che ci rende partecipi del carattere di Dio. Dio stesso, per primo, ci ha onorati nell’atto di dare il Suo Unico Figlio, in sacrificio per la nostra salvezza. Lo ha fatto per amore, un amore sconvolgente e incomprensibile.
Se comprendiamo il principio divino dell’onore e lo mettiamo in pratica, si attiva un meccanismo virtuoso, in base al quale Dio ricambia l’onore che Gli rendiamo e noi stessi possiamo dare ad altri l’onore che riceviamo da Lui.
L’onore è una cultura che i figli apprendono costantemente dai padri, sull’esempio del Figlio Gesù, Colui che conosce il cuore del Padre e che a Lui si rapporta costantemente con la giusta attitudine, praticando la Sua perfetta volontà.”
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